Il 6 dicembre alle ore 17.30 a Verona inaugurerà una nuova mostra: L’amore materno alle origini della pittura moderna, da Previati a Boccioni.
Il tema della maternità, interpretata nell’arte italiana fra Otto e Novecento è protagonista della nuova esibizione negli spazi della Galleria d’Arte Moderna Achille Forti di Verona. La mostra, curata da Francesca Ross e Aurora Scotti, resterà aperta dal 7 dicembre al 10 marzo 2019.
L’esposizione L’amore materno alle origini della pittura moderna, da Previati a Boccioni è la prima che la città di Verona dedica ad alcuni autori del Divisionismo italiano. L’obiettivo è promuovere la conoscenza di uno dei periodi più creativi della storia dell’arte del nostro Paese. Inoltre, si vuole restituire un contesto e un fondamento critico di riferimento alle opere della Galleria d’Arte Moderna Achille Forti legate a tale ambito figurativo. Il fulcro della nuova mostra è costituito dalla Maternità di Gaetano Previati, un capolavoro di grande formato e fortemente evocativo legato al tema dell’amore materno e proveniente dalle collezioni di Banco BPM che ha reso disponibile, per la prima volta a Verona, il monumentale dipinto di Previati. Il dipinto esposto alla prima Triennale di Brera del 1891 suscitò un vivace dibattito oltre che sulla tecnica divisionista, anche sui possibili esiti simbolici della rappresentazione. Il famoso artista-critico Vittore Grubicy, già attento sostenitore di Segantini, individuò nella tela di Previati il prototipo della pittura “ideista”.
Il percorso espositivo costruito attorno al grande dipinto propone celebri capolavori di Gaetano Previati, Medardo Rosso, Giovanni Segantini, Angelo Morbelli, Giuseppe Pellizza da Volpedo e Umberto Boccioni, capaci di restituire in maniera esemplare l’intensa stagione culturale che ha segnato il transito rivoluzionario della pittura italiana ottocentesca nella direzione europea dell’arte moderna d’avanguardia. Da qui, la rigorosa selezione filologica di una quindicina di opere che mette in evidenza il confronto tra esiti e ricerche diverse contemporanee al maestro ferrarese, ma anche le ricadute e gli stimoli forniti da queste sperimentazioni alle avanguardie del primo Novecento. Umberto Boccioni, in particolare, cercò un confronto diretto con Previati: la Maternità del Banco BPM rappresenta uno dei cardini del suo percorso critico come punto di riferimento in quel puntiglioso programma di studio nella storia dell’arte che, dopo molteplici ricerche, lo portarono al Futurismo.
Alla definizione del tema legato all’amore materno hanno inoltre contribuito generosamente tutti i prestatori che hanno così reso possibile la realizzazione della mostra. Un riconoscimento particolare va ai Musei Civici di Milano, alle Raccolte Grafiche e Fotografiche del Castello Sforzesco, alla Galleria d’Arte Moderna di Milano e al Mart di Rovereto, nonché al Museo Segantini di Saint Moritz: istituzioni che hanno partecipato attivamente all’elaborazione dei contenuti del progetto scientifico contribuendo anche all’ideazione di un piccolo circuito virtuale sul tema dell’amore materno itinerante tra le sedi di Verona, Rovereto e Milano, che il visitatore troverà segnalato nel catalogo e nei fogli di sala dedicati a Le due madri di Segantini, della Galleria d’Arte Moderna di Milano, e all’Autoritratto con la madre di Giorgio de Chirico, del Mart di Rovereto. Tali opere sono da considerare a pieno titolo parte dell’esposizione.
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